Confrontare I
tassi di mortalità attribuita a COVID-19 tra nazioni diverse non è un esercizio
né immediato né facile.
La mortalità
attribuita a COVID-19 è strettamente legata all’età. In Italia al 30 giugno
2023 abbiamo avuto 1 decesso su 100'000 (0,001%) tra i maschi tra 0 e 19 anni,
mentre tra i maschi tra 80 e 89 anni, ne abbiamo osservato uno su 36 (2,7%). I maschi
tra 0 e 19 anni costituiscono l’8,8% della popolazione, mentre i maschi tra 80
e 89 anni ne sono il 2,7. In Albania, per fare un esempio, questi valori sono
rispettivamente 11,3% e 1,5%; gli uomini di 80-89 anni sono poco più della metà
rispetto all’Italia. Considerata l'alta mortalità attribuita a COVID-19 in questa
fascia di sesso-età, per fare un confronto corretto, dovremo considerare che i
decessi in Albania siano meno per una mera questione demografica. Per
consentire un confronto indipendente dal fattore demografico, abbiamo
standardizzato i tassi di mortalità attribuendo alla popolazione nelle varie
fasce di sesso-età la mortalità osservata in Italia, e quindi stimando quale
sarebbe stata la mortalità totale in Albania se nelle singole classi di
sesso-età la mortalità fosse stata quella osservata in Italia. Questa stima,
confrontata con il valore osservato ci permette di valutare se la mortalità
attribuita a COVID-19 sia stata più o meno importante in Albania rispetto
all’Italia. Questo confronto, nel caso dell’Albania risulta comunque sfavorevole
all’Italia. In Albania al 30 giugno 2023 si sono osservati 1'270 decessi per
milione, cioè inferiori del 60% ai 3’223 quelli osservati in Italia, ma abbiamo
stimato che se ne sarebbero avuti 1'880, se la mortalità fosse stata simile a
quella italiana. In un confronto corretto si stima quindi che l’Albania abbia
avuto globalmente una mortalità attribuita a COVID-19 stimata in circa 30%
inferiore a quella italiana.
Lo stesso abbiamo
fatto per tutti i 191 paesi per cui disponiamo di dati sufficienti alla data di
riferimento del 30 giugno 2023.
Nella figura 1 si confrontano i paesi europei con
almeno 2 milioni di abitanti. L’Italia, che è lo standard. è uguale a sé
stessa, quindi la differenza è zero. Per ogni paese presentiamo la mortalità
osservata (barra sottile di colore intenso) e quella corretta (barra più larga
di colore tenue). Il colore indica se la mortalità è stata superiore (rosso) o
inferiore (verde) a quella italiana. A destra i paesi che hanno avuto mortalità
standardizzata da COVID-19 maggiore di quella dell’Italia; a grandi linee si
tratta delle nazioni dell’ex area di influenza sovietica con eccezioni
costituite da Gran Bretagna, Grecia, e Belgio. A sinistra i paesi che hanno avuto
mortalità standardizzata da COVID-19 minore di quella dell’Italia; si tratta
per lo più di paesi dell’Europa occidentale; qui le eccezioni sono Albania e
Bielorussia.
Lo stesso nella Figura
2. Qui ci sono tutti i paesi con 20 milioni di abitanti o più.
È interessante notare che, anche standardizzando per età e sesso, molti paesi
in via di sviluppo hanno avuto mortalità molto più bassa di quasi tutti i paesi
sviluppati tra cui l’Italia, notiamo per esempio Niger, Nigeria, e Tanzania con
mortalità standardizzata attribuita a COVID-19 inferiore a un ventesimo di quella
dell’Italia (< -95%). Dati peggiori di quelli italiani vengono invece dal
Brasile, tre volte l’Italia e dagli Stati Uniti, 60% più dell’Italia.
In entrambe le
figure, quando disponibile è riportato il numero di dosi di vaccino medio per
abitante. Vista la carenza di dati, per questo parametro abbiamo usato l’ultimo
dato del 2023 precedente il 1 luglio.
La figura 3 riporta la relazione tra mortalità attribuita a COVID standardizzata e numero di dosi di vaccino. Per identificare i paesi abbiamo usato il codice ISO di tre lettere (https://en.wikipedia.org/wiki/ISO_3166-1_alpha-3 ). Si può ripetere qui l’osservazione già fatta che i paesi considerati sottosviluppati di Africa e Asia, hanno avuto una mortalità attribuita a COVID-19 molto bassa nonostante il modesto uso dei vaccini. Quasi tutti i paesi delle Americhe, nonostante alcuni abbiano avuto un alto tasso di vaccinazione, confrontabile o anche superiore a quello dell’Italia, hanno avuto mortalità nettamente superiori.
I limiti di questo lavoro sono evidenti in quanto, pur eliminando le distorsioni dovute alla differenza tra le piramidi demografiche dei vari paesi, non si sono potute eliminare altre differenze importanti, tra cui:
- la propensione ad attribuire o non attribuire a COVID-19 decessi con morbidità anche gravi in base alla positività all’infezione da SARS-CoV-2
- mancano le informazioni per quanto riguarda l’uso appropriato dei vaccini che potrebbe complementare il dato sul volume
- altre sorgenti di distorsione ecologica (ecological bias)
I dati utilizzati sono:
- Piramidi demografiche al 2023: www.populationpyramid.net/
- Mortalità attribuita a COVID-19 e dati sulle vaccinazioni: raw.githubusercontent.com/owid/covid-19-data/master/public/data/owid-covid-data.csv
- Mortalità attribuita a COVID-19 per classe di età in Italia: covid19.infn.it/iss/csv_part/iss.tar.gz
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