Puah!
1) La protezione del vaccino contro il Covid tende a diminuire con il tempo
Parisi deve avere dei dati diversi da quelli di ISS che nella tabella 6 (criticabilissima
per vari motivi) riporta un’efficacia del vaccino da meno di 90 giorni del
66,8%, tra 90 e 120 giorni del 68,0% e oltre i 120 giorni del 69,7%. Una debole
tendenza c’è, ma contraria a quello che dice il fisico prestato all’epidemiologia.
2) Qualcuno pensa: «meglio aspettare il vaccino bivalente che si basa su proteine sia del ceppo originale sia che Omicron 1»
Le argomentazioni del fisico prestato all’epidemiologia sono:
Hanno ragione perché
abbiamo già raggiunto l’immunità di gregge
Hanno ragione
perché il virus sarà diverso
Hanno ragione
perché se omicron riprende forza bisogna vaccinarsi contro omicron, non contro alfa.
Parisi! L’hanno ingaggiata per parlare a favore della quarta dose adesso. Resti
concentrato sul punto!
3) Vari studi
epidemiologici (fatti in Canada ed in Israele) ci dicono che la quarta dose
protegge dalla malattia grave, molto più di quanto protegga dall’infezione
lieve o dalla malattia asintomatica.
I risultati di questi studi tanto convincenti li avrà forse visti Parisi.
Nature ha pubblicato (https://www.nature.com/articles/d41586-022-00486-9
):
“La quarta dose di vaccino COVID offre solo una leggera spinta contro
l'infezione da Omicron.Uno studio israeliano dimostra che una quarta
vaccinazione aumenta i livelli di anticorpi, ma non fornisce una grande
protezione contro l'infezione da SARS-CoV-2”.
BMJ ha pubblicato
(https://www.bmj.com/content/378/bmj-2022-071502
):
“Efficacia di una quarta dose di vaccino covid-19 mRNA contro la variante
omicron tra i residenti di strutture di assistenza a lungo termine in Ontario,
Canada: studio con disegno test-negative”.
Il disegno dello studio è test-negative, da considerare poco affidabile. I risultati si applicano a grandi anziani ricoverati in RSA. L’efficacia marginale della quarta dose contro la malattia severa non raggiunge il 50% considerato il minimo clinicamente rilevante.
4) Circa il 50% degli ammalati di Covid nelle terapie intensive sono nella fascia tra i 60 e i 79 anni. Meno del 10% di questi muore, ma anche se si sopravvive, la terapia intensiva rimane un’esperienza molto brutta.
Parisi! Anche qui la fa fuori dal bulacco! Che cosa c’entra questo con la quarta dose?
I dati di ISS (da
prendere con le molle perché finora, dei 60-79-enni, solo i fragili hanno avuto
la quarta dose) indicano una TI su 7.000 vaccinati con quarta dose, 1 su 15.000
tra i non vaccinati, 1 su 22.500 tra i vaccinati con due dosi da più di 120
giorni. Ripeto, dati da prendere con le molle, ma dov’è l’evidenza contraria?
Il governo avrebbe fatto meglio a ingaggiare qualcuno di credibile per
sostenere la quarta dose.Probabilmente nessuno di credibile si sarebbe prestato per queste pagliacciate. Almeno farlo un po' meglio però. Questa roba sa proprio di presa in giro del popolo ignorante e bue.
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