Passa ai contenuti principali

Parisi - Argomentazioni da premio Nobel.

https://www.corriere.it/opinioni/22_luglio_29/covid-tutti-motivi-cui-utile-quarta-dose-vaccino-ae1ac940-0f6b-11ed-ab90-1e61a5c98d2a.shtml

Puah!


1) La protezione del vaccino contro il Covid tende a diminuire con il tempo

Parisi deve avere dei dati diversi da quelli di ISS che nella tabella 6 (criticabilissima per vari motivi) riporta un’efficacia del vaccino da meno di 90 giorni del 66,8%, tra 90 e 120 giorni del 68,0% e oltre i 120 giorni del 69,7%. Una debole tendenza c’è, ma contraria a quello che dice il fisico prestato all’epidemiologia.


2) Qualcuno pensa: «meglio aspettare il vaccino bivalente che si basa su proteine sia del ceppo originale sia che Omicron 1»


Le argomentazioni del fisico prestato all’epidemiologia sono:

Hanno ragione perché abbiamo già raggiunto l’immunità di gregge

Hanno ragione perché il virus sarà diverso

Hanno ragione perché se omicron riprende forza bisogna vaccinarsi contro omicron, non contro alfa.

Parisi! L’hanno ingaggiata per parlare a favore della quarta dose adesso. Resti concentrato sul punto!

 


3) Vari studi epidemiologici (fatti in Canada ed in Israele) ci dicono che la quarta dose protegge dalla malattia grave, molto più di quanto protegga dall’infezione lieve o dalla malattia asintomatica.


I risultati di questi studi tanto convincenti li avrà forse visti Parisi.
Nature ha pubblicato (https://www.nature.com/articles/d41586-022-00486-9 ):
“La quarta dose di vaccino COVID offre solo una leggera spinta contro l'infezione da Omicron.Uno studio israeliano dimostra che una quarta vaccinazione aumenta i livelli di anticorpi, ma non fornisce una grande protezione contro l'infezione da SARS-CoV-2”.

BMJ ha pubblicato (https://www.bmj.com/content/378/bmj-2022-071502 ):
“Efficacia di una quarta dose di vaccino covid-19 mRNA contro la variante omicron tra i residenti di strutture di assistenza a lungo termine in Ontario, Canada: studio con disegno test-negative”.

Il disegno dello studio è test-negative, da considerare poco affidabile. I risultati si applicano a grandi anziani ricoverati in RSA. L’efficacia marginale della quarta dose contro la malattia severa non raggiunge il 50% considerato il minimo clinicamente rilevante.



4) Circa il 50% degli ammalati di Covid nelle terapie intensive sono nella fascia tra i 60 e i 79 anni. Meno del 10% di questi muore, ma anche se si sopravvive, la terapia intensiva rimane un’esperienza molto brutta.


Parisi! Anche qui la fa fuori dal bulacco! Che cosa c’entra questo con la quarta dose?

I dati di ISS (da prendere con le molle perché finora, dei 60-79-enni, solo i fragili hanno avuto la quarta dose) indicano una TI su 7.000 vaccinati con quarta dose, 1 su 15.000 tra i non vaccinati, 1 su 22.500 tra i vaccinati con due dosi da più di 120 giorni. Ripeto, dati da prendere con le molle, ma dov’è l’evidenza contraria?



Il governo avrebbe fatto meglio a ingaggiare qualcuno di credibile per sostenere la quarta dose.Probabilmente nessuno di credibile si sarebbe prestato per queste pagliacciate. Almeno farlo un po' meglio però. Questa roba sa proprio di presa in giro del popolo ignorante e bue.

Commenti

Post popolari in questo blog

Burioni esperto in ricerca clinica.

 Burioni esperto in ricerca clinica. Cercando tra I miei vecchi post su FB ho trovato questa chicca, che ripropongo: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=118364153155984&id=111172767208456 Per chi non avesse FaceBook il link è questo. https://www.youtube.com/watch?v=pRsTGy64H6k Burioni con un uso dei congiuntivi un po’ traballante (… immaginiamo che ha …) ci spiega come (non)  si fa la ricerca clinica sui vaccini e su come si dovrebbe fare (meglio di no, grazie). 🤣🤣🤣 Nota bene: Questo video è del 13 aprile 2020, Pfizer avrebbe arruolato il primo soggetto 11 giorni dopo. Mentre le linee guida di FDA che descrivono in grande dettaglio i requisiti di uno studio finalizzato all’approvazione del vaccino COVID-19 risalgono al giugno 2020. Burioni non se ne cura e evidentemente non è al corrente di quello che succede nel mondo, ma sentenzia. Parte con una fantasiosa ipotesi sul numero di soggetti necessari per dimostrare l’efficacia. Dice servono 2.000 s

Lancet. L'efficacia del vaccino nei bambini non è negativa, è insufficiente.

ISS ha pubblicato I dati che aspettiamo da tempo sull’efficacia del vaccino nei bambini. I risultati non sono per niente incoraggianti. Con dati come questi in un esperimento clinico controllato, FDA non avrebbe concesso l’approvazione. Effectiveness of BNT162b2 vaccine against SARS-CoV-2 infection and severe COVID-19 in children aged 5–11 years in Italy: a retrospective analysis of January–April, 2022 https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S0140-6736%2822%2901185-0   Non è uno studio randomizzato, ma gli autori dicono che, come credibilità, si avvicina abbastanza; penso che abbiano ragione. Da questo studio l’efficacia nei bambini vaccinati con doppia dose risulta: 29,4% contro il contagio – intervallo di confidenza (28,5%, 30,2%) 41,1% contro la malattia severa (con numeri minuscoli) e intervallo di confidenza (22,2%, 55,4%) Poco, molto poco, troppo poco per soddisfare per esempio i criteri delle linee guida FDA https://www.fda.gov/media/139638/download

Confronto della mortalità attribuita a COVID-19 tra l'Italia e altri paesi.

Confrontare I tassi di mortalità attribuita a COVID-19 tra nazioni diverse non è un esercizio né immediato né facile. La mortalità attribuita a COVID-19 è strettamente legata all’età. In Italia al 30 giugno 2023 abbiamo avuto 1 decesso su 100'000 (0,001%) tra i maschi tra 0 e 19 anni, mentre tra i maschi tra 80 e 89 anni, ne abbiamo osservato uno su 36 (2,7%). I maschi tra 0 e 19 anni costituiscono l’8,8% della popolazione, mentre i maschi tra 80 e 89 anni ne sono il 2,7. In Albania, per fare un esempio, questi valori sono rispettivamente 11,3% e 1,5%; gli uomini di 80-89 anni sono poco più della metà rispetto all’Italia. Considerata l'alta mortalità attribuita a COVID-19 in questa fascia di sesso-età, per fare un confronto corretto, dovremo considerare che i decessi in Albania siano meno per una mera questione demografica. Per consentire un confronto indipendente dal fattore demografico, abbiamo standardizzato i tassi di mortalità attribuendo alla popolazione nelle varie f