Passa ai contenuti principali

La lotteria dei vaccini

Scrive Paola Russo su La Stampa.

Corretto il titolo, si tratta veramente di una lotteria; meno il testo. Tra tutti, la giornalista, AIFA e EMA hanno fatto un bel casino.

Impossibile caricare "". Invalid response: RpcError


«… la circolare già predisposta dal ministero della Salute, che verrà pubblicata a breve, non consente di scegliere tra l’ultimo ritrovato e i due approvati due settimane fa, aggiornati sulla oramai quasi scomparsa Omicron 1.
L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, nell’approvare il vaccino Pfizer tarato su Ba.5 ha affermato che sulla base degli studi clinici in suo possesso l’ultimo arrivato e quelli con il ceppo di Ba.1 sono di fatto equivalenti. Avrebbero in pratica la stessa efficacia nel proteggere dalla malattia, mentre sarebbero entrambi in parte permeabili al contagio.
»

AIFA nel suo comunicato stampa non ha detto questo. D’altra parte, è impossibile che siano stati fatti studi che dimostrino l’equivalenza tra il vaccino Ba.5 e quello Ba.1. Studi clinici siffatti su parametri clinici richiederebbero decine di migliaia di soggetti.

Nel suo comunicato stampa AIFA non parla di dati clinici o no e non parla neanche di equivalenza formale dei due vaccini, esprime opinioni non supportate da dati:
«Secondo il parere della CTS, al momento non ci sono elementi per esprimere un giudizio preferenziale nei confronti dei diversi vaccini bivalenti disponibili (ceppo originario BA.1 e BA.4-5): tutti aumentano la protezione contro diverse varianti e aiutano a mantenere una protezione ottimale contro il COVID-19. Anche il vaccino bivalente BA.1, infatti, si è mostrato in grado di indurre, nei confronti della variante BA.5, una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino originario.
In conclusione, entrambi i vaccini BA.1 e BA.4-5 possono essere raccomandati in via prioritaria come richiamo per tutti i soggetti di età maggiore di 60 anni o che presentano fattori di rischio.
»

No, “… una risposta maggiore rispetto al vaccino originale”, non significa “equivalente al vaccino Ba.5”.

 

EMA invece scrive:

«The CHMP’s opinion for Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 is also based on data on its quality and manufacturing process, which confirmed that it meets the EU standards for quality. In addition, immunogenicity data (the ability of the vaccine to trigger an immune response) from laboratory (non-clinical) studies provided supportive evidence that Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 triggers adequate immunity against the strains it targets. »

«Il parere del CHMP per Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 si basa anche sui dati relativi alla qualità e al processo di produzione, che hanno confermato la conformità agli standard di qualità dell'UE. Inoltre, i dati di immunogenicità (la capacità del vaccino di scatenare una risposta immunitaria) provenienti da studi di laboratorio (non clinici) hanno fornito prove a sostegno del fatto che Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 scatena un'immunità adeguata contro i ceppi bersaglio. »

Commenti

Post popolari in questo blog

Burioni esperto in ricerca clinica.

 Burioni esperto in ricerca clinica. Cercando tra I miei vecchi post su FB ho trovato questa chicca, che ripropongo: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=118364153155984&id=111172767208456 Per chi non avesse FaceBook il link è questo. https://www.youtube.com/watch?v=pRsTGy64H6k Burioni con un uso dei congiuntivi un po’ traballante (… immaginiamo che ha …) ci spiega come (non)  si fa la ricerca clinica sui vaccini e su come si dovrebbe fare (meglio di no, grazie). 🤣🤣🤣 Nota bene: Questo video è del 13 aprile 2020, Pfizer avrebbe arruolato il primo soggetto 11 giorni dopo. Mentre le linee guida di FDA che descrivono in grande dettaglio i requisiti di uno studio finalizzato all’approvazione del vaccino COVID-19 risalgono al giugno 2020. Burioni non se ne cura e evidentemente non è al corrente di quello che succede nel mondo, ma sentenzia. Parte con una fantasiosa ipotesi sul numero di soggetti necessari per dimostrare l’efficacia. Dice servono 2.000 s

Lancet. L'efficacia del vaccino nei bambini non è negativa, è insufficiente.

ISS ha pubblicato I dati che aspettiamo da tempo sull’efficacia del vaccino nei bambini. I risultati non sono per niente incoraggianti. Con dati come questi in un esperimento clinico controllato, FDA non avrebbe concesso l’approvazione. Effectiveness of BNT162b2 vaccine against SARS-CoV-2 infection and severe COVID-19 in children aged 5–11 years in Italy: a retrospective analysis of January–April, 2022 https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S0140-6736%2822%2901185-0   Non è uno studio randomizzato, ma gli autori dicono che, come credibilità, si avvicina abbastanza; penso che abbiano ragione. Da questo studio l’efficacia nei bambini vaccinati con doppia dose risulta: 29,4% contro il contagio – intervallo di confidenza (28,5%, 30,2%) 41,1% contro la malattia severa (con numeri minuscoli) e intervallo di confidenza (22,2%, 55,4%) Poco, molto poco, troppo poco per soddisfare per esempio i criteri delle linee guida FDA https://www.fda.gov/media/139638/download

Confronto della mortalità attribuita a COVID-19 tra l'Italia e altri paesi.

Confrontare I tassi di mortalità attribuita a COVID-19 tra nazioni diverse non è un esercizio né immediato né facile. La mortalità attribuita a COVID-19 è strettamente legata all’età. In Italia al 30 giugno 2023 abbiamo avuto 1 decesso su 100'000 (0,001%) tra i maschi tra 0 e 19 anni, mentre tra i maschi tra 80 e 89 anni, ne abbiamo osservato uno su 36 (2,7%). I maschi tra 0 e 19 anni costituiscono l’8,8% della popolazione, mentre i maschi tra 80 e 89 anni ne sono il 2,7. In Albania, per fare un esempio, questi valori sono rispettivamente 11,3% e 1,5%; gli uomini di 80-89 anni sono poco più della metà rispetto all’Italia. Considerata l'alta mortalità attribuita a COVID-19 in questa fascia di sesso-età, per fare un confronto corretto, dovremo considerare che i decessi in Albania siano meno per una mera questione demografica. Per consentire un confronto indipendente dal fattore demografico, abbiamo standardizzato i tassi di mortalità attribuendo alla popolazione nelle varie f