Per non dimenticare 10mila morti che avrebbero potuto evitare: Conte, Speranza e tutti quelli che li hanno sostenuti o che, di fronte a questo scempio, se ne sono lavati le mani
Scriveva La Peste il 27 dicembre 2021.
Un anno di
vaccini.
La sballata
strategia vaccinale del governo italiano prima riservata a pochi e poi
caoticamente mirata alla massa è
risultata in un numero maggiore di morti
rispetto a una vaccinazione attentamente mirata.
A un anno dal
primo vaccino facciamo due conti e vediamo come siano stati commessi gravi
errori nella campagna vaccinale, che hanno potenzialmente causato quasi 9.000
decessi, che si sarebbero potuti evitare; il 17% di tutti i decessi del 2021.
La causa dei molti decessi evitabili è dovuta all'errore nell'azione di
governo, sostenuta da una "scienza" basata su convinzioni piuttosto
che sui fatti. Azione inizialmente caparbiamente mirata al vaccino di persone
legate alle professioni mediche, che, per essere per lo più giovani, dal
vaccino hanno avuto vantaggi quasi inesistenti, dimenticando l'estremo bisogno
delle fasce più anziane della popolazione, che da sempre hanno contribuito in
modo preponderante ai lutti dovuti all'epidemia. Il rifiuto di vaccinarsi in
alcuni dei meno anziani (cosiddetti no-vax), che adesso sono usati come capri
espiatori, ha avuto un effetto in confronto del tutto irrilevante.
Il vaccino ha
ridotto la mortalità? Certamente sì, lo si evince dai dati che l'Istituto
Superiore di Sanità (ISS) pubblica ogni settimana. Si può stimare che la riduca
di circa il 90%. Nonostante le numerose imprecisioni e incoerenze che
affliggono i bollettini, il fatto che il vaccino abbia ridotto la mortalità è
fuori di dubbio. Se sia esattamente 90% è discutibile, ma irrilevante.
Nel seguito
assumeremo che l'efficacia del vaccino sia del 90%, e che riduca la mortalità
nello stesso modo in tutte le fasce di età a partire dal 14° giorno dal
completamento (se di 100.000 non vaccinati ne muoiono 100, su 100.000 vaccinati
ne muoiono 10).
Per non
appesantire inutilmente il procedimento non terremo conto dei vaccinati
parziali (che consideriamo non ancora vaccinati), né dei booster, ancora troppo
pochi per potere esercitare un effetto visibile.
Il procedimento è
abbastanza semplice, per ogni giorno del 2021 usiamo il numero di decessi e il
numero di vaccinati per calcolare la proporzione di decessi tra i vaccinati e
non vaccinati (applicando il 90% di efficacia).
Da qui deriviamo
due situazioni ipotetiche. Quanti decessi ci sarebbero stati se non ci fosse
stato il vaccino e quanti ce ne sarebbero stati se il vaccino fosse stato usato
"bene".
Con
"bene" intendiamo il processo razionale che avrebbe mirato a
vaccinare per prime le persone più a rischio (in base all'età in mancanza di
altri dati), senza inutili forzature come Green Pass, e senza le campagne di
terrore che hanno funestato la nostra esistenza a partire dall'inizio
dell'epidemia. Questo approccio, evitando quella che ormai è da vedere come una
guerra di religione, avrebbe reso molto di più in termini di vite risparmiate.
Nella figura 1 si
assume che l'efficacia del vaccino sia 90%. I ragazzi inferiori a 20 anni sono
esclusi per mancanza di dati, comunque il numero di decessi tra di loro è
talmente infimo da non avere rilevanza statistica.
Ci sono 3 curve:
I decessi che si
stima ci sarebbero stati senza vaccini.
I decessi che ci
sono stati con la campagna messa in atto da Speranza, Arcuri e Figliuolo (SAF).
I decessi che si
stima ci sarebbero stati seguendo strettamente il criterio di precedenza dato
dall'età, ma consentendo un rifiuto del vaccino da parte del 2,5% della
popolazione di 80 anni o più, del 10% tra 60 e 79 anni e del 25% da parte degli
altri.
La figura 4
evidenzia la differenza tra quando gli anziani sono stati vaccinati e quando
avrebbero dovuto essere vaccinati per un ottimo compromesso tra salute e
diritti civili. Due-tre mesi di ritardo per i grandi anziani hanno determinato
la maggior parte dei decessi inutili.
In tutto questo non tengo conto dei possibili effetti negativi del vaccino. Lo farò quando e se ci saranno dati affidabili. Per ora mi limito a osservare dai dati ISTAT che in Italia non c'è evidenza di un eccesso di morti in nessuna fascia di età che possano anche lontanamente essere attribuiti ai vaccini. Se i vaccini hanno causato dei decessi, questi, almeno per ora, non sono in quantità statisticamente rilevabile. Se le dosi ripetute di vaccino abbiano causato altri danni, oltre a quelli noti, come per esempio un aumento di malattie autoimmuni, lo sapremo tra anni.
Si osserva quindi
che l'azione del governo potrebbe avere causato 9.000 decessi evitabili, il 17%
di tutti i decessi del 2021.
Colpevoli, perché
di colpa si tratta, sono in primis i governanti: Conte, Draghi, Speranza.
Dopo vengono
quelli la cui "scienza" ha indotto i primi in errore. Tra questi il
CTS e ISS, ma anche molti "scienziati" indipendenti che hanno
indirizzato l'azione del governo, mirata all'inizio dell'anno a lasciare
indietro chi del vaccino aveva realmente bisogno. Annovero anche, e con grande
dispiacere, persone come Donato Greco e Guido Silvestri in cui avevo riposto
fiducia, ma che non hanno alzato un dito per cercare di correggere l'azione del
governo. Non cito personaggi come Ricciardi, Burioni, Galli ecc. perché da
sempre mi hanno ispirato una istintiva sfiducia; quindi, non mi hanno per nulla
deluso. Altrettanto mi ha deluso Matteo Renzi, che in un discorso al Senato del
marzo 2020 aveva fatto sua l'idea di proteggere gli anziani e di lasciar vivere
i giovani; nel giro di qualche settimana anche lui è diventato uno dei più
accaniti, apparentemente acefali sostenitori delle politiche del governo. Tutti
hanno sostenuto a spada tratta l'erronea convinzione che il vaccino fosse
sterilizzante non tenendo conto nè degli avvertimenti delle stesse EMA, FDA e
anche AIFA, né dei dati che pure erano disponibili. Secondo loro per questo
sarebbe stato corretto vaccinare per primi tutti coloro che anche vagamente
avessero a che fare con le professioni sanitarie (dagli studenti di medicina
del primo anno, agli operatori amministrativi, ai giardinieri degli ospedali,
agli informatori farmaceutici). Nessun paese civile ha seguito questo approccio
in modo così caparbio come l'Italia.
Sbagliare è
proprio della scienza che sempre procede per ipotesi da verificare o negare
usando l'evidenza. Dagli scienziati veri, ci si aspetta che ammettano i propri
errori.
Commenti
Posta un commento