I nostri grandi leader politici sembrano dimenticare che ci sono circa 13 milioni di potenziali elettori (da 18 anni in su) che in qualche modo hanno rifiutato il vaccino COViD-19.
Di questi:
4,5 milioni non sono stati vaccinati per nulla
0,3 milioni non sono andati oltre la prima dose (ne conto solo la metà)
7,9 milioni sono in ritardo con la terza dose (booster). Io tra questi.
Calenda, Letta, Renzi, Bonino, ecc. pensano forse che questi siano tutti una sporca minoranza
di decerebrati no-vaX, no-euro, no-Ue, no-Nato buoni solo per Paragone?
Hanno mai pensato che tra questi ci siano possibilmente alcuni che, su altri
argomenti la pensano in modo simile al loro, e sono semplicemente schifati dal
loro accanimento fideistico riguardo la gestione dell’epidemia.
Ricordo una
conversazione con una delle massime cariche dello Stato in materia di sanità. Una
insegnante di filosofia di scuola superiore prestata alla sanità. Dopo una mezz’ora
di spiegazioni: “Caro Rainisio, Battiston dice cose diverse da quelle che dice
lei”.
È giusto rinunciare
ai loro voti? È giusto lasciare un gran numero di persone senza rappresentanza?
Poi bisogna aggiungere quelli (come me, ma ne conosco un bel po' come me) che si son fatti vaccinare per poter lavorare. Non ci sono numeri, in proposito, ma la sensazione è che non siano pochi
RispondiEliminasinceramente mi sembra che la coalizione che si definisce di sinistra sia attualmente in grande confusione e, più che altro, spaventata di perdere le elezioni (e i posti in parlamento) piuttosto che attenta alle richieste degli elettori
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