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GIMBE

Tre giorni fa la fondazione GIMBE scriveva così.


… se da un lato nell’ultima settimana il rallentamento nella crescita dei nuovi casi lascia intravedere il raggiungimento del picco, dall’altro è bene essere consapevoli che la durata del plateau e la successiva discesa della curva potrebbero essere molto lenti, anche in ragione del numero di casi non noti alle statistiche ufficiali. Di conseguenza, nelle prossime settimane dobbiamo aspettarci un ulteriore aumento di ricoveri ospedalieri e decessi: questo rende del tutto inaccettabile in un’ottica di sanità pubblica l’idea di far circolare liberamente il virus. Infatti, se da un lato l’ipotesi di potenziare l’immunità di popolazione con un “booster naturale” è molto suggestiva, dall’altro la popolazione over 50 suscettibile (non vaccinati, persone che non hanno fatto la terza dose e fragili che non hanno fatto la quarta dose) è troppo numerosa. Peraltro questa “strategia” non tiene conto dell’impatto del long COVID, la cui incidenza è correlata al numero di infezioni. Infine, una circolazione incontrollata di un virus così contagioso come Omicron 5 rischia di determinare una vera e propria paralisi di vari servizi. Ecco perché rimane fondamentale arginare la circolazione del virus utilizzando le mascherine al chiuso, in particolare in luoghi affollati e poco ventilati, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti con attività ad elevata probabilità di contagio.

La Peste, come GIMBE, non sa prevedere il futuro, ma La Peste non lascia intendere di esserne capace.
I nuovi casi, il 24 giugno aumentavano del 54% per settimana (Rt=1,54), il 1 luglio del 43% (Rt=1,43), l’8 luglio del 20%(Rt=1,20), oggi 15 luglio scendono del 7%(Rt=0,93). Questa tendenza può cambiare da un momento all’altro, ma per ora sembra consolidata.
Se l’attitudine a fare il test non cambia, non c’è motivo per non pensare che questa tendenza non rappresenti una situazione almeno minimamente duratura. I test effettuati intorno al primo luglio erano in media 330.000, oggi sono in media 406.000, una variazione c’è stata ma tale da eventualmente far crescere il numero assoluto di positivi, non da farlo diminuire.
I decessi, che sono in “ritardo” di un paio di settimane rispetto alle infezioni, hanno cominciato a rallentare da circa una settimana. Lo stesso i nuovi ricoveri in TI che seguono la curva dei nuovi casi con circa una settimana di ritardo.
Ormai di mascherine in giro se ne vede pochissime (se Dio vuole) e continua a non avere senso pensare che le miserabili misure di contenimento non farmacologiche di Speranza e dei suoi compari abbiano avuto un effetto di qualsiasi genere sull’andamento dell’epidemia; i vaccini la cui efficacia è stata dimostrata con esperimenti clinici (le due dosi di Pfizer-Biontech e di Moderna) probabilmente hanno ancora un effetto sulla malattia severa nella popolazione a rischio e da 60 anni in su. Su terza e quarta dose, non esistono dati clinici o osservazionali credibili che ne dimostrino l’efficacia con i virus che “girano” oggi. Una nebbia fittissima continua ad aleggiare sulla sicurezza dei vaccini.



Per finire: No, non appare credibile che “una circolazione incontrollata di un virus così contagioso come Omicron 5 rischi(a) di determinare una vera e propria paralisi di vari servizi”. Vedo questa frase come terrorismo gratuito e privo di fondamento.

La Fondazione GIMBE è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro e non riceve alcun finanziamento pubblico.
R
ealizza i propri scopi statutari grazie a:
Pagamento di corrispettivi da parte di organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di servizi di formazione e advisorship.

Grant al programma GIMBE4young
Crowdfunding
5x1000


Ha lavorato con:

Abbott Italia S.r.l.
AstraZeneca Spa
Biogen Idec Italia S.r.l.
Celgene srl
Chiesi Farmaceutici Spa
Genzyme Srl
GlaxoSmithKline Spa
Janssen-Cilag Spa
Pfizer Italia Srl
Roche Spa
Shire Italia Spa
Takeda Italia Farmaceutici Spa
Teva Pharma Italia Srl

https://www.gimbe.org/pagine/370/it/fonti-di-finanziamento

Niente di male, intendiamoci, anch’io ho lavorato per alcune di queste aziende a molte altre (sempre con gli headquarters, mai con le filiali come fa GIMBE).



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